Non manca la musica, nella conversazione ospitata nella sede della Fondazione di Venezia. Non potrebbe essere diversamente. A partire dal nuovo album in preparazione, in cui Noa anticipa che ci sarà tutto il suo mondo emotivo, scandito nell’ideale percorso che sempre porta il fiume al mare, e che sempre è permeato dalla paura del fiume di scomparire. Ma così non è, perché ogni discesa al mare è una fusione, è un amplificatore di vita, anzi, un generatore di nuova vita. “Per questo il mare forse è una donna, o forse è una madre”, riflette Noa. Parla poi della sua vocazione, quella di essere musicista. “Io sono stata scelta dalla musica – rivela – perché avevo altre aspirazioni, da bambina. Poi la musica ti rapisce e tu diventi come un albero, che assorbe la luce e la trasforma in nutrimento. I musicisti fanno la stessa cosa: assorbono le emozioni e le trasformano in nutrimento artistico e spirituale. È così che la musica diventa dono”.
Noa si lascia quindi trasportare da un veloce viaggio attraversando maestri e generi che, nel corso della sua vita, hanno ampliato la sua sensibilità musicale e la sua passione per spartiti, strumenti, note ed armonie. Dalla musica operistica ai musical, passando attraverso i nomi di Bach, Leonard Bernstein, Paul Simon, Joni Mitchell, Sting, Miles Davis, Ella Fitzgerald, solo per citarne alcuni. E poi il riconoscimento di tanti artisti eccellenti anche nel panorama di oggi, quello più contemporaneo. “La musica buona vive in tutti i generi – sottolinea Noa in chiusura di evento – per trovarla bisogna avere le orecchie ed il cuore aperti. Seguite l’istinto e la troverete ad attendervi”.