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Magazine

Film in formato Pathé Baby, un nuovo progetto per la loro digitalizzazione e valorizzazione

Allargare lo sguardo sulla storia del Novecento attraverso le immagini fissate su pellicole cinematografiche molto particolari, diffuse a partire dal 1922 per un pubblico esplicitamente amatoriale. Saranno raccolte, digitalizzate e valorizzate grazie ad una nuova iniziativa messa in campo da RI-PRESE, spin-off dell’Università Iuav di Venezia, insieme a Fondazione di Venezia, Fondazione M9, Museo del 900 e Fondazione Iuav. È l’obiettivo del progetto “ININFIAMMABILE – Campagna di raccolta per il centenario del cinema amatoriale” che i partner intendono realizzare attraverso una vera e propria call to action alla quale potrà partecipare chiunque, sul territorio veneto, si ritrovi fra i vecchi cimeli di casa le storiche pellicole in formato 9.5mm “Pathé Baby”, largamente utilizzate dalle famiglie negli anni Venti e Trenta del Ventesimo secolo e delle quali ricorre nel 2022 il centenario.

(Fotografia Archivio RI-PRESE)

Il progetto sarà presentato ufficialmente subito dopo l’estate, durante la 79a Mostra del cinema di Venezia, grazie al supporto della Veneto Film Commission. Subito dopo, inizierà la chiamata a raccolta dei film, attraverso modalità che verranno comunicate durante la presentazione e attraverso i canali istituzionali e social dei partner coinvolti. Ma, in attesa di settembre, è già il momento, per chi sa di avere pellicole Pathé Baby, di tirarle fuori da soffitte e cantine, e di tenerle pronte per il momento in cui, grazie a questo progetto interamente sostenuto dai partner, ci sarà la possibilità di procedere alla digitalizzazione ad alta risoluzione dei supporti, le cui immagini e memorie entreranno a far parte  dell’Archivio Audiovisivo della Memoria Territoriale di RI-PRESE e della collezione permanente di M9 – Museo del ’900, in vista di usi espositivi, didattici e di condivisione con l’intera cittadinanza.

(Fotografia Archivio RI-PRESE, dal fondo veneziano della famiglia Catozzo-Capovilla)

La storia dei film Pathé Baby inizia nel 1922, esattamente un secolo fa, quando i fratelli Pathé mettono in commercio in Francia, ad appena 27 anni dalla prima proiezione cinematografica Lumière, il formato cinematografico 9.5mm, pensato in maniera specifica per un uso domestico e familiare. Il Pathé Baby è ininfiammabile: non prende fuoco come le pericolose pellicole in nitrato usate nei cinema.  Il successo è grande, non solo in Francia, ma anche in Italia, grazie soprattutto a questo aspetto, ma anche alla semplicità d’uso degli innovativi set costituiti da cinepresa e proiettore a manovella, e alla qualità molto alta delle immagini. Su queste pellicole con la caratteristica “perforazione centrale”, vengono impresse scene familiari, eventi di comunità, viaggi, città, attività artigiane e manifatturiere; questi sono i soggetti privilegiati tra i primi appassionati del cinema amatoriale in formato Pathé Baby, che a Venezia trova fra i propri estimatori anche l’eclettico artista Mariano Fortuny, oltre al critico, sceneggiatore e regista Francesco Pasinetti, che girò in Pathé Baby il suo primo cortometraggio. Il formato 9.5 mm fu utilizzato principalmente negli anni Venti e Trenta, per lasciare nei decenni successivi spazio ad altri supporti per il cinema amatoriale, come l’8mm e il super8.

(Fotografia Archivio RI-PRESE)