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Fondazione, Museo e studenti insieme per un ambiente sostenibile

Di fronte agli episodi di attivismo ambientalista che negli ultimi anni hanno rivolto la loro attenzione contro le opere d’arte in tutto il mondo, nuovi attori si configurano come protagonisti nella diffusione della consapevolezza sul cambiamento climatico: i Musei. Da questa consapevolezza si è mosso Artivate (ACT4Earth), il progetto che Fondazione di Venezia ha realizzato insieme a M9 – Museo del ’900 in partnership con Futurevox, la startup che aiuta enti no profit, organizzazioni non governative e movimenti sociali ad amplificare la voce di ciascuno nel processo di consapevolezza ed educazione ambientali.

 

 

Il progetto, sviluppatosi come percorso per le competenze trasversali e l’Orientamento (PCTO), ha coinvolto alcune classi di sette istituti secondari del Veneto, combinando il potere creativo dell’arte e l’attivismo per il clima attraverso un’inedita alleanza con i Musei che, che da soggetto passivo di azioni dimostrative, come l’imbrattamento delle opere, diventano ora protagonisti attivi nella promozione del dialogo e delle istanze delle nuove generazioni. Ed esattamente dopo nove mesi di partecipatissima gestazione, il progetto ha prodotto il suo risultato finale, culminando in una vera e propria azione performativa che ha coinvolto ogni spazio del Museo M9.

 

Poco meno di trecento ragazzi, all’oscuro di tutto e convinti di essere in M9 per una normale visita d’istruzione, si sono così trovati ad essere parte attiva di una grande azione corale incentrata in particolare nel far conoscere gli effetti distruttivi della cosiddetta “fast fashion”, la moda usa e getta da cui soprattutto i giovanissimi tendono ad essere fagocitati, inconsapevoli che l’economicità di certe scelte si riveli, in realtà, drammaticamente onerosa in termini di salvaguardia dell’ecosistema. A progettare e a dare forma concreta al progetto è stato, in particolare, un comitato di coordinamento di studenti che, affiancato da Fondazione di Venezia e da Futurvox, ha partecipato a 25 incontri nell’arco dei 4 mesi finali del percorso, durante i quali hanno ideato e sviluppato sia l’azione performativa che la campagna digitale.

 

Nell’appuntamento conclusivo del progetto, organizzato in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani, tutti gli studenti presenti in M9 per visitare l’esposizione temporanea Burtynsky. Extraction/Abstraction, che mette in mostra l’importanza dei temi cari all’iniziativa attraverso il ritratto dell’impronta umana sul pianeta, si sono trovati coinvolti in un originale happening di attivismo, iniziato con una situazione imprevista, simile a un’esercitazione di sicurezza. Gli studenti, inconsapevoli, sono stati così condotti nella sala immersiva M9 Orizzonti, dove è stato proiettato un video, realizzato dagli stessi studenti, dedicato alle conseguenze ambientali del consumismo sfrenato, dal disboscamento alla perdita di biodiversità. Al termine della performance, è stata lanciata una campagna social per amplificare la portata del messaggio, prolungandone così gli effetti in termini di ricaduta culturale.

Gli istituti che hanno partecipato al progetto sono Ipseo Barbarigo (Venezia), Ipssas V. Corner (Venezia), Istituto Omnicomprensivo Paritario G. Farina (Vicenza), Isiss Marco Casagrande (Piave di Soligo), Istituto Mazzotti (Treviso), IIS Algarotti (Venezia) e Liceo Artistico Statale Michelangelo Guggenheim (Mestre).