Un viaggio lungo ottant’anni attraverso la storia passata, presente e futura dell’Italia con il cibo come proprio cuore pulsante. È questa la chiave di lettura della mostra “Gusto. Gli italiani a tavola. 1970-2050” che M9 – Museo del ’900 propone al terzo piano fino al prossimo 23 ottobre.
Curata da Massimo Montanari, professore di Storia dell’alimentazione all’Università di Bologna e fondatore del Master “Storia e cultura dell’alimentazione”, e da Laura Lazzaroni, giornalista, scrittrice ed esperta di pane e grano, l’esposizione, allestita su progetto di Gambardellarchitetti con la grafica di Camuffolab, propone in una serie di distinte “stanze” oggetti, immagini ed attività esperienziali attraverso cui narrare la particolarissima relazione tra gli italiani e il cibo. Una connessione radicalmente trasformatasi negli ultimi decenni che, nelle intenzioni dei curatori, disegna una traiettoria per indagare passato e presente e immaginare cosa ci può riservare il futuro.
Al centro della riflessione non poteva che esserci la parola “gusto”, capace di rappresentare la complessità dei temi legati al cibo e a ciò che vi è intorno attraverso un percorso espositivo che vuole portare il visitatore alla scoperta degli ingredienti, delle ricette, della storia e delle curiosità gastronomiche italiane, svelando un vero e proprio atlante del gusto italiano dal 1970 al 2050. Ad affiancare i curatori nell’elaborazione del progetto un comitato scientifico d’eccellenza composto da Marco Bolasco (giornalista enogastronomico e direttore scientifico dell’area enogastronomica di Giunti Editore), Fabio Parasecoli (professore di Food Studies nel Nutrition and Food Studies Department della New York University), Ilaria Porciani (professoressa di Storia contemporanea, Storia della Storiografia e Storia dell’Ottocento del Dipartimento di Storia Culture e Civiltà dell’Università di Bologna) ed Emanuela Scarpellini (professoressa di Storia contemporanea del Dipartimento di Studi storici dell’Università degli Studi di Milano).
Immagine: primo numero della rivista gastronomica La Gola, Edizioni Cooperativa Intrapresa, ottobre 1982 – © Giorgio Camuffo
Uno spazio introduttivo pre Anni 70 conduce i visitatori all’incontro con personalità iconiche e oggetti simbolo della storia enogastronomica italiana, a partire da Bartolomeo Scappi, il cuoco più importante del Rinascimento italiano, capace di affiancare le raffinatezze dell’alta cucina alle più schiette tradizioni popolari.
La prima sezione della mostra è dedicata al lessico del cibo: parole ed espressioni come ricetta, soffritto, cervello, cuore, butta la pasta, al dente, radici, identità sono parte di un glossario costruito intorno all’universo del mangiare italiano, utile per orientarsi tra le sfumature dei termini cardine di questo “viaggio” e per arrivare a focalizzarsi sul gusto, protagonista in tutti i suoi aspetti, sociali, culturali e biologici. Si entra quindi nel cuore dell’esposizione con le otto Stanze del gusto, che raccontano il tema della mostra attraverso immagini, video, oggetti iconici e testimonianze.
Il viaggio si snoda cosi attraverso otto contenitori ben individuati e dedicati nello specifico al Gusto italiano, esemplificato da un’unica installazione caratterizzata in particolare da una monumentale tavola periodica in cui confluiscono ben 1.800 prodotti culinari, ma anche al Gusto della casa, in cui si scopre l’evoluzione delle abitudini e dei costumi attraverso dettagli, segreti, accessori, scopi e funzioni della cucina di casa raccontati da ricettari di famiglia, video, interviste, immagini, oggetti di design, réclame, riviste e vere cucine allestite in sala, per passare poi al Gusto fuori casa, con il racconto del gusto del cibo in ristoranti e trattorie da un alto, e delle grandi tavolate conviviali dall’altro, passando attraverso la riproduzione con materiali plastici di piatti d’autore della tradizione italiana divenuti iconici e conosciuti in tutto il mondo e decine di piatti del buon ricordo.
Immagine: festa del Primo Maggio a Mensano (Siena), 1969-71 – © Ferruccio Malandrini
La mostra prosegue con la stanza dedicata al Gusto dell’industria, una riflessione supportata da oggetti simbolo e immagini di pubblicità su come l’attenzione e la salvaguardia della nostra tradizione ha convissuto e convive con l’avvento del prodotto alimentare globale, industriale e della grande distribuzione, e con quella incentrata sul Gusto del viaggio, dove un video esclusivo apre una finestra sul modo in cui “esportiamo” il gusto italiano nel mondo, e anche su come il mondo vede il gusto italiano. In mostra anche due gusti iconici simbolo della cucina italiana, ossia il panettone, nato in Italia e recentemente protagonista di un grande “revival di ritorno”, spinto dalla ricerca che sul grande lievitato stanno facendo all’estero, e il gelato.
Proseguendo lungo il percorso ci si imbatte anche nella stanza dedicata al Gusto dell’incontro, in cui il gusto si pone come ponte culturale che protegge la varietà territoriale locale in chiave espansiva, raccontato attraverso videostorie, fotografie e infografiche. Si arriva quindi al Gusto di oggi, che propone una riflessione sul rapporto costruttivo con il cibo, nello sforzo di conciliare le dinamiche sociali del nostro tempo con un approccio salutare e positivo all’alimentazione. In questa stanza si trova anche un focus dedicato al “Gusto giusto” sulla nutrizione e sulla salute, con infografiche e una creatività ad hoc sullo spreco alimentare.
Immagine tratta dalla serie fotografica “LUOGHI DEL CIBO”, Milano, 2019-2022 – ©FILIPPO ROMANO
La mostra si conclude con la stanza dedicata al Gusto del futuro, con un duplice sguardo rivolto da un lato rivolto verso le innovazioni tecnologiche (spazio e coltivazioni sperimentali anche sulla Terra), dall’altro focalizzato attraverso installazioni ad hoc sulla trasformazione delle abitudini alimentari e sulle sperimentazioni, anche in orbita.
Un palinsesto di iniziative collaterali animerà Gusto! Gli Italiani a tavola. 1970-2050 coinvolgendo il pubblico grazie al contributo di chef e divulgatori del gusto attraverso attività didattiche, laboratori di cucina, show cooking ed eventi culturali. La mostra, ideata e prodotta da M9 – Museo del ’900, è accompagnata da un volume edito da Marsilio Arte.
Immagine: MIT Space Exploration Initiative | La ricercatrice sul Cibo nello spazio Maggie Coblentz che ha progettato il food helmet per mangiare a gravità zero – © Nicola Twilley
Informazioni per i visitatori
GUSTO! GLI ITALIANI A TAVOLA. 1970-2050
Dal 25 marzo al 23 ottobre 2022
Terzo piano Museo M9
Orari:
mercoledì-venerdì, h. 10.00-18.00; sabato-domenica, h. 10.00-19.00
(la biglietteria chiude un’ora prima; chiuso lunedì e martedì)
Ingresso:
12 € intero e 9,5 € ridotto (residenti del Comune di Venezia, under 18, studenti under 26 con Carta dello Studente o tesserino/libretto universitario, over 65, gruppi minimo 10 persone);
15 € intero e 12 € ridotto per mostra permanente + mostra temporanea;
gratuito (possessori di M9 Card, bambini under 6, 1 accompagnatore per ogni gruppo, persone con disabilità e accompagnatore, soci ICOM).
Obbligo di Green Pass Rafforzato e mascherine FFP2, o comunque come da disposizioni in vigore.
Immagine: Manifesto pubblicitario del Dado Star – © Fototeca Storica Nazionale Ando Gilardi