Trasparenza e responsabilità, sussidiarietà, radicamento territoriale, efficienza nell’utilizzo delle risorse e qualità degli interventi: sono le linea guida della Fondazione di Venezia, ribadite in occasione della celebrazione per il Trentennale alla presenza di esponenti delle più importanti istituzioni nazionali e veneziane, dal ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, al presidente di Confindustria Venezia, Vincenzo Marinese, dalla presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, al presidente Acri, Francesco Profumo, fino alla Prorettrice alla Terza Missione dell’Università Ca’ Foscari, Caterina Carpinato.
Presenti anche lo scrittore Alberto Toso Fei e la storica e divulgatrice Desi Marangon per la presentazione del loro ultimo volume “I graffiti di Venezia”, insieme al fotografo Simone Padovani, protagonista della mostra per immagini ospitata in Palazzo Rio Novo e legata a doppio filo al volume dedicato ai graffiti lasciati in città lungo i secoli.
Le celebrazioni del Trentennale hanno rappresentato un’occasione per tracciare un primo bilancio delle azioni e dei risultati degli ultimi due anni sotto la presidenza di Michele Bugliesi. La riorganizzazione degli asset patrimoniali, innanzitutto, avviata sin dai primi mesi in una situazione in cui l’esposizione immobiliare occupava quasi il 30% del patrimonio con l’obiettivo di dismettere progressivamente gli asset real estate fino al 20% per rendere il patrimonio più liquido ed accrescerne la redditività così da dare alla Fondazione maggiore forza nella capacità di intervento sulla città e su tutta l’area metropolitana.
Le operazioni di grande rilievo come la cessione della Casa dei Tre Oci, della sede di Rio Novo e l’acquisizione della nuova sede in Canal Grande hanno generato un incremento del 15% degli asset finanziari. Da qui, verrà dato avvio ai nuovi investimenti finanziari previsti dal piano strategico, che a medio termine ha come obiettivo una generazione di redditività in grado di alimentare una capacità erogativa del 30% superiore a quella attuale (da 5 a 7 milioni).
Ricordando come la strategia nelle erogazioni abbia puntato al sostegno per i più fragili da un lato e alla valorizzazione del capitale umano dall’altro, il presidente Bugliesi ha sottolineato l’importanza di aiutare lo sviluppo di nuove realtà produttive attraverso i bandi, segno importante della rinnovata volontà di assecondare e sostenere la progettualità di un tessuto sociale e istituzionale vivace e proattivo.
Ma la Fondazione ha anche un capitale relazionale di grande rilievo che può garantire un fattore moltiplicativo di grande impatto sia nell’ideazione dei progetti che nella raccolta delle risorse necessarie alla loro realizzazione.
Una storia significativa, quella della Fondazione di Venezia, segnata da progetti di grande impatto per la città, per l’area metropolitana e le sue comunità e caratterizzata, in questi primi due anni di presidenza Bugliesi, dall’impegno a razionalizzare l’organizzazione e rendere più efficiente la gestione, in particolare nel Museo M9. Il risultato è visibile e significativo, con una contrazione dei costi museali nel 2021 del 50% e un impegno erogativo da parte della Fondazione che per la prima volta dall’avvio delle attività nel 2018 ha richiesto meno del 50% del totale, assestandosi a 2,7 milioni euro. L’obiettivo è ridurre questo impegno a 1,5 milioni di euro.
M9 è un pezzo importante dei “gioielli” della Fondazione: uno strumento funzionale a realizzare la sua missione istituzionale, con una identità sempre più chiara e riconoscibile e con l’ambizione ad essere punto di riferimento nazionale e internazionale attraverso le sue sezioni espositive, all’interno di un dialogo costante con la città”. Oltre 70.000 sono state le persone che lo hanno animato nel 2021, di cui 16.350 visitatori al Museo, 4.200 ragazzi alle iniziative di M9 Edu e più di 50.000 partecipanti agli eventi del Distretto.
L’intervento integrale del presidente Michele Bugliesi è proposto in allegato.
(Fotografie di Alessandro Scarpa)