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A Rialto l’attualità del Mercante di Venezia

Vestiti di bianco e di nero, simbolo di opposti che si attraggono e si respingono in una storia antica e moderna insieme, in cui tragedia shakespeariana e tensioni contemporanee diventano un unico canto corale. Si sono proposti così gli studenti e le studentesse che hanno dato vita a Venezia, nella straordinaria quinta del Teson Piccolo del Mercato di Rialto, all’evento “Il Mercante di Venezia (la festa)” con cui si è chiusa l’originale esperienza di PCTO realizzata dalla Fondazione di Venezia nell’ambito del progetto “Tutto un altro percorso”. Un’esperienza costruita intorno ad una rivisitazione sui generis de “Il Mercante di Venezia” di William Shakespeare, seguita a Rialto da centinaia di persone che, in due pomeriggi consecutivi, si sono fatti affascinare e sorprendere da una performance singolare e coinvolgente.

Protagonisti sono stati 62 ragazze e ragazzi di cinque diversi istituti secondari di secondo grado, il Bruno-Franchetti, il Benedetti-Tommaseo, l’Algarotti e il Marco Polo di Venezia, e il Pietro Selvatico di Padova. Ad accompagnarli per quattro mesi in questa esperienza del tutto inedita sono stati Alvise Camozzi, attore e regista, che ha seguito – insieme al laboratorio di recitazione – la regia e la direzione artistica complessiva dell’evento, Leonardo Mello, drammaturgo e critico, responsabile del laboratorio di co-scrittura grazie al quale gli studenti hanno avuto l’opportunità di riscrivere alcune parti del testo shakespeariano, Giovanni Mancuso, compositore e docente di conservatorio, che ha guidato il laboratorio musicale, e Doris Luger, docente e scenografa, che ha curato con gli studenti la realizzazione degli accessori teatrali utilizzati nella performance.

Il risultato di questo lungo ed articolato lavoro è stato l’evento che è coinciso non a caso con l’edizione 2025 della Giornata Internazionale del Teatro, all’interno della quale il progetto della Fondazione di Venezia si è inserito nella sua essenza più peculiare, ossia quella del teatro partecipativo.

“Il privilegio di poter lavorare sui grandi classici è anche quello di sorprendersi ogni volta della loro attualità – sottolinea Alvise Camozzi – ed in questo senso abbiamo cercato di condurre le ragazze e i ragazzi all’interno di un processo creativo reale. Volevamo offrire loro la possibilità di sperimentare come si mette in scena un lavoro teatrale, con tutte le difficoltà che presenta, coinvolgendo professionisti di alto livello che hanno fornito le loro diverse competenze, e mettendo sempre le ragazze e i ragazzi al centro dell’opera: sono loro gli autori e gli interpreti, solo loro i drammaturghi, sono attrici e attori e musicisti”.

La rivisitazione della celebre tragedia di William Shakespeare ha ritrovato la propria naturale collocazione nel Mercato di Rialto, parte dell’ambientazione scelta dal celebre drammaturgo inglese. Per secoli Rialto è stato il cuore pulsante della vita mercantile di Venezia, centro di affari, trattative e patti tra mercanti e gente di tutto il mondo. Dinamiche che gli studenti hanno rivisitato secondo la loro personale sensibilità e in relazione a quanto accade oggi intorno a loro, mantenendo centrale il patto tra protagonista e antagonista, così come i temi dell’amicizia e dell’amore, dell’odio, del ricatto e della sete di denaro.

La performance è stata chiusa da un DJ set della piemontese Sofi Rex, che ha fatto ballare studenti e pubblico per festeggiare la fine del percorso.