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Non sono un murales

Un’esperienza nazionale diffusa, per dire con tanti linguaggi diversi e attraverso tanti diversi protagonisti la comune attenzione verso i temi della partecipazione, della solidarietà, della creatività e dell’aggregazione. È il senso di “Non sono un murales – Segni di comunità”, l’evento diffuso promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio, in 120 diversi luoghi d’Italia, attraverso il quale si realizzerà un’ideale opera d’arte collettiva fatta di tanti tasselli autonomi, ma accomunati da un’eguale sensibilità.

L’appuntamento è per venerdì primo ottobre, in occasione della Giornata europea delle Fondazioni, quando prenderanno vita le opere realizzate da un migliaio di bambini, ragazzi, artisti, insegnanti, educatori, animatori, disabili, migranti, detenuti, tutti egualmente coinvolti nella realizzazione di murales reinterpretati in chiave del tutto autonoma, ma con un determinante elemento comune, ossia lo stencil realizzato appositamente dallo street artist LDB. Molto diversi i luoghi che ospitano l’elaborazione dei murales, dalle ludoteche ai parchi, dai centri ricreativi alle scuole fino alle strutture riabilitative.

 

Anche Venezia ha costruito il suo tassello e lo svelerà il primo ottobre alle 14.30 nell’Auditorium del Museo M9, in occasione della presentazione del progetto #nonsolocompiti, ideato e promosso dalla Fondazione di Venezia per creare nuovi spazi di aggregazione per i ragazzi fra gli 11 e i 14 anni.

Un progetto, dunque, in piena sintonia con l’iniziativa “Non sono un murales – segni di comunità”, il cui obiettivo è proprio quello di dare visibilità e voce a tutte le storie che prendono vita nei luoghi in cui volontari, associazioni, enti, istituzioni si prendono cura della città e dei suoi abitanti spesso più fragili. Un’occasione preziosa, dunque, per rendere ancor più visibili questi preziosi “segni di comunità” dentro a spazi comunitari in cui fare esperienza concreta del cosiddetto bene comune.