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The Lens of Time, a Palazzo Flangini arriva la storia dell’occhiale

Si intitola “The Lens of Time – The history of eyewear in Italy” la mostra che la Fondazione di Venezia ospita fino al prossimo 30 luglio nella propria sede di Palazzo Flangini.

Ideata e promossa da ANFAO, Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici, con la curatela della Fondazione Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore e la partnership della Fondazione di Venezia e della Fondazione M9 – Museo del ’900, l’esposizione propone un originale viaggio lungo sette secoli di storia, innovazione, costume, design, settecento anni visti attraverso l’occhiale, un oggetto che riflette la creatività e l’identità di una società in continua evoluzione. L’universo di un accessorio diventato, di fatto, oggetto di culto viene raccontato dalle origini, collocate nel XIII secolo, fino alle ultime testimonianze dei giorni d’oggi, seguendo un percorso espositivo che intreccia cultura, moda, tecnologia, scienza e innovazione.

Pezzi unici e originali, oggetti curiosi, tecnologie interattive, installazioni artistiche, immagini storiche e manifesti d’epoca caratterizzano il ricco patrimonio che accoglierà il visitatore lungo il percorso immersivo della mostra, contraddistinto da oltre 150 esemplari originali, provenienti da tre collezioni d’eccellenza: quella del Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore, dell’ottico veneziano Roberto Vascellari (collezione Famiglia Vascellari), e quella di Lucio Stramare (collezione Arte del Vedere di Lucio Stramare), contribuendo a valorizzare l’artigianalità e l’innovazione che hanno reso l’Italia un punto di riferimento mondiale nel settore.

L’esposizione, curata dalla Direttrice della Fondazione Museo dell’Occhiale, Daniela Zambelli, e dalla storica dell’arte Alessandra Cusinato, si concentra in particolare su due narrazioni. La prima è quella relativa alla storia dell’occhiale, sviluppata lungo un percorso che parte dalle origini medievali e arriva fino alla rivoluzione industriale, ricordando l’evoluzione di materiali e forme, ma anche scoprendo inaspettate innovazioni, come gli occhiali da sole veneziani del Settecento e la moda dei fassamano dell’Ottocento. La seconda è dedicata al design contemporaneo, con l’occhiale che diventa protagonista della cultura pop e della moda italiana del Novecento, tra cinema, avanguardia, stilisti e sperimentazioni formali, fino a proporsi nel presente e nel futuro come dispositivo tecnologico indossabile.

Dodici le tappe individuate per questo viaggio spesso inedito e sorprendente, ciascuna rappresentata da un pannello tematico che arricchisce la visita di curiosità e dettagli sorprendenti.

Eccole nel dettaglio:

  • Le Origini – Dalle “pietre da lettura” ai primi occhiali del XIII secolo, la mostra apre con il racconto dei primi strumenti visivi e gli affreschi di Tommaso da Modena, che documentano l’uso degli occhiali tra religiosi e studiosi.
  • Il Rinascimento – L’epoca dell’umanesimo porta con sé nuove tecniche di produzione delle lenti e delle montature, realizzate anche con l’utilizzo di argento, avorio e tartaruga, e nuove forme come l’“occhiale ad arco” o l’occhiale “da berretta”.
  • Tra ‘600 e ‘700 – Le innovazioni tecniche introducono lenti bifocali e aste laterali. L’occhiale si adatta ai bisogni crescenti della borghesia e la produzione aumenta sia in Italia che in Francia, Germania e Inghilterra.

 

  • Occhiali per il Sole – Venezia è pioniera nell’uso delle lenti colorate protettive. Nel XVIII secolo gli occhiali veneziani con lenti verdi diventano simbolo di eleganza e protezione per l’aristocrazia.
  • La Moda nell’800 – Il “fassamano” conquista salotti e teatri. L’occhiale diventa accessorio di moda, amato da uomini e donne della buona società, spesso impreziosito con materiali nobili e portato con ventagli, bastoni o ciondoli.
  • Da Venezia al Cadore – Si apre la stagione industriale: nasce la prima fabbrica italiana di occhiali a Calalzo di Cadore. Le montature si alleggeriscono e si sviluppano i pince-nez.
  • Anni ’20–’40 – L’occhiale evolve grazie alla sperimentazione di materiali plastici e celluloide. In Cadore nascono aziende storiche come Lozza e Safilo. A Torino si sperimentano le lenti affumicate per il sole. I modelli diventano più sottili e rifiniti, e iniziano a conquistare il cinema.
  • Occhiali a Farfalla (anni ’40-’50) – Il fascino hollywoodiano esplode: gli occhiali si fanno femminili e sofisticati, con forme allungate e creative, impreziosite da strass e inserti. Protagonista iconica, Peggy Guggenheim.
  • Star degli anni ’60 – Gli occhiali incarnano lo spirito della Dolce Vita: maxi forme, Optical Art e glitter convivono in modelli indimenticabili indossati da Audrey Hepburn, Brigitte Bardot e Marcello Mastroianni.
  • Sperimentare: gli anni ’70 – Colori vivaci, linee oversize e materiali inusuali raccontano una nuova libertà espressiva. Nasce MIDO, fiera internazionale dell’occhiale. L’occhiale si fa avanguardia.
  • Gli anni ’80: l’Italia e la moda – I grandi stilisti italiani (Versace, Valentino, Ferré) firmano collezioni che fanno dell’occhiale un simbolo di lusso. Le forme si fanno decise, gli accessori diventano dichiarazioni di stile.
  • L’essenza dello stile: anni ’90 – La manifattura italiana eccelle nell’innovazione tecnica. I designer giocano con materiali hi-tech e forme geometriche. L’occhiale è ormai oggetto di lifestyle e identità personale.

Il percorso è arricchito da due installazioni virtuali, un viaggio nel Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore fruibile tramite visori o QR code, che permette di visitare una collezione unica di oltre 6.000 pezzi storici, e un totem interattivo per “indossare” virtualmente gli occhiali più iconici, scattando e condividendo selfie d’epoca.

Chiudono l’esposizione due opere d’arte contemporanea create per l’occasione dall’artista Maurizio Paccagnella: la prima, dedicata alle trasparenze del vetro veneziano e alle montagne del Cadore, dove è nata l’occhialeria italiana, è creata riutilizzando materiali di scarto della fabbricazione di montature di occhiali; la seconda cristallizza la storia dell’occhiale, riassumendo in un’unica immagine l’evoluzione dello sguardo attraverso il tempo, in linea con il concept della mostra The Lens of Time.

La mostra è patrocinata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e fa parte del calendario ufficiale della Giornata Nazionale del Made in Italy. Inserita nel contesto della Biennale di Architettura 2025, rappresenta un’occasione unica per scoprire il legame tra design, tecnologia, moda e sostenibilità, attraverso uno degli oggetti più iconici della nostra storia.

The Lens of TimeThe history of eyewear in Italy

Palazzo Flangini, Venezia

Da lunedì a domenica dalle 11.00 alle 17.00. Ingresso gratuito